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01 Dicembre 2025 - Ufficio Stampa
Quando il PENSIERO diventa MATERIA: riflessioni sulla nuova creatività (Rinaldo ZIGLIOLI)

Mie creazioni dal nulla o meglio dalla mia fantasia attraverso le mie parole…tempo di generazione di ognuna tra i 10 e i 15 secondi ….io che ho costruito la mia vita lavorativa, professionale sulle immagini attraverso, e esclusivamente, la mia creatività ,sono a osservare questa nuova leva della creatività…si tratta di passare dalle parole, cioè dalla pura ideazione mentale astratta espressa verbalmente, alla loro rappresentazione “fisica”.

E attenzione non si tratta di una operazione di pescaggio di una fotografia in un repertorio di immagini , come ad esempio plantanet che tu scatti una foto a una foglia e l’app identifica in un repertorio di fotografie di milioni , miliardi di foglie…. ma sempre si tratta di fotografie. No. qui è quanto di più astratto e fisico insieme.

È la rappresentazione fisica del tuo pensiero manifestato attraverso le tue parole…..cioè quel che vedi non è né una fotografia né è in nessun modo derivato da una fotografia , non ha alcuna valenza fisica in origine. Semplicemente non esiste prima di esserci.
Quel che si manifesta ai tuoi occhi è una rappresentazione fisica che tu hai evocato, o meglio creato dal nulla, che appunto prima non è mai esistita e che è il frutto di una tua descrizione astratta scritta o vocale ( io ho fatto quasi solo vocale microfono).

Allora penso:
quel che ci sembra a prima vista, istintivamente, più lontano dalla CREATIVITÀ , anzi percepito quasi la negazione della creatività, si porge invece come quel che più si avvicina alla pura creatività, alla astrazione delle idee.
E nemmeno legato alla mediazione fisica, ad un medium, come la fotografia. Che è comunque sempre una rappresentazione del reale, pur nella prospettiva e nel trattamento personali. Qui  si scavalca  tutta la registrazione della realtà. Anzi, qui si cavalca la rappresentazione della propria mente, della propria fantasia, e senza mediazione di abilità tecniche sia fotografiche , sia quelle di sempre dell’uomo,pittoriche, plastiche e di tutto il passato dei linguaggi dell’arte e della rappresentazione. Senza fisicità ma pura rappresentazione delle idee , proiezioni illusorie come Platone vedeva nel mito della caverna? pure rappresentazioni tanto più illusorie quanto più reali? E per loro natura inesistenti. Ma al tempo stesso esistenti.
Pregnanti di realtà per chi le vede, addirittura indistinguibili dalla realtà fisica di cui mostrano una rappresentazione, ma totalmente inesistenti prima di essere nemmeno evocate ma solo e semplicemente e puramente create.

Idee platoniche?

L’iperurario delle forme perfette e immutabili di ogni cosa?

Appartenenti al mondo delle idee, la pura reale astrazione, create dalla mente e visualizzate perché tradotte dall’empireo?

Quale la differenza con la creazione pittorica dovuta a un pennello che è mosso dalla mente creativa ?

Pennello “democratico” per chiunque a rendere pratica quotidiana la resa artistica?

Pennello”democratico” in quanto a costo zero?

Sui miliardi di cellulari sparsi da N.Y. all’altopiano del Tibet, ai pastori del Niger e delle Ande e al creativo londinese….?

Nuova frontiera della espressione umana nella sua purezza , magma incandescente della sfolgorante creatività libera da ogni limite?

Oppure fine esecrabile di ogni pura espressione artistica dell’uomo perché costretta al mondo iperuranico della tecnica ,di quel che appare come assoluto disumano del digitale?

 

– Rinaldo Ziglioli

 

Chi è RINALDO ZIGLIOLI

Creativo di lunga esperienza e fondatore di una storica agenzia di comunicazione, l’autore ha trascorso la vita professionale esplorando il potere delle immagini: ideandole, guidandone la nascita, trasformandole in linguaggi capaci di raccontare il mondo prima ancora che descriverlo. Per decenni ha coltivato una visione dell’immagine come ponte tra immaginazione e realtà, tra intuizione e forma.

Oggi osserva con sguardo lucido l’arrivo di una nuova soglia creativa: quella in cui le idee, liberate dalle tecniche e dai mezzi tradizionali, prendono corpo direttamente attraverso la parola. In questo articolo intreccia esperienza, stupore e interrogazione filosofica per raccontare come l’immagine generata non sia mera tecnologia, ma un nuovo modo di pensare la creatività—un territorio in cui la fantasia si manifesta senza mediazioni, dove l’atto creativo ritorna alla sua essenza più pura: la trasformazione del pensiero in esistenza.