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05 Febbraio 2021 - Ufficio Stampa
Nella fame di avvenire c’è la ricetta del successo

Sono Flora Mondello, ho 37 anni (di già?!) padre medico, madre architetto, ho una figlia che è il mio capo ed un compagno rassegnato.

Sono la figlia unica dell’unica figlia del Dott. Francesco Gaglio, punto di riferimento per l’imprenditoria agricola locale: celebri i giardini di agrumi, i campi di patate ed i vigneti dell’azienda agricola Gaglio, capace di risollevare, nel secondo dopo guerra, l’economia di quel territorio compreso tra Patti ed Oliveri, in provincia di Messina. 

Sono cresciuta all’ombra del nonno Francesco, esempio di instancabile vitalità imprenditoriale e generosità per la comunità in cui vive; ed avendo come modello di riferimento la madre: architetto, costruttore ed imprenditore donna in una realtà fortemente mascolina!

Alla morte del nonno seppur molto giovane, ho da subito partecipato attivamente alla vita delle aziende radicandosi sempre di più in me l’amore per la mia terra, ed all’insegna di una tradizione rinnovata decidiamo di investire nella ristrutturazione ed adeguamento dell’azienda vinicola.

Ad appena venti anni, nel bel mezzo dei miei studi universitari, nasce Giulia, la mia unica figlia, ma nonostante tutto non smetto un attimo di studiare, e, nel 2007 conseguirò la laurea specialistica in Architettura con tanto di lode!

Sempre, nel 2007, si era pronti per imbottigliare la prima etichetta. 

Gestire un’azienda vinicola ai giorni nostri è diverso rispetto a vent’anni fa: il vino va raccontato, le esperienze comunicate, e chi meglio della bambina che correva nella vigna avrebbe potuto farlo?

Flora “inventa” il brand Gaglio Vignaioli dal 1910, scrive la storia della sua azienda, che coincide con la storia della sua famiglia, con la storia di quelle famiglie che vi lavorano da almeno tre generazioni, che l’hanno vista crescere e che fanno sì che le società del gruppo Gaglio siano una risorsa per il territorio. 

Tutte le etichette di Gaglio Vignaioli portano nomi di eroine mitologiche locali, sia perché si tratta di un’azienda al femminile, e per far sì da esportare assieme al prodotto anche la storia di un’area ricca di cultura e tradizioni.

Flora sono Io, diventata grande troppo presto, risvegliatasi con una nuova pelle nel 2004: quando per tutti ero una mamma di vent’anni io mi sentivo una studentessa universitaria con una figlia, mi sono rimboccata le maniche, mi sono rialzata e.. in un anno ho fatto una figlia, un matrimonio, una separazione e nove materie all’università con la media del 28!

Sono stata la prima del corso a laurearmi, senza tralasciare le attività di famiglia e la mia piccola che cresceva con me. Ho dedicato tutta me stessa alla mia formazione professionale, circondandomi di amici cari, che per me sono come una famiglia, e coltivando la passione per i motori e gli animali.

Sono amministratore delegato di ben tre società: ho tanti stipendi da pagare a fine mese e tante resposabilità.

Il mio lavoro di brand manager e direttore commerciale di Gaglio Vignaioli mi porta in giro per il mondo alla ricerca di nuovi mercati e ciò che mi emoziona di più è poter esportare assieme al mio vino il know-how: la storia della mia famiglia.

Gli investimenti delle mie aziende – pur se diversificate nel settore agricolo, immobiliare e turistico- si riversano da oltre sessant’anni tra i Comuni di Patti ed Oliveri e, utilizzando esclusivamente manodopera locale, tentiamo di fare del nostro meglio per produrre economia sana, capace di creare un buon indotto a livello locale.

Senza smettere mai di sognare e di lottare sono cresciuta assieme alla mia azienda e, consentitemi al mio territorio fondando il consorzio del Mamertino Doc, che ha un direttivo under 40, e diventandone Presidente!

E nel 2018 una grande multinazionale con cuore italiano, specializzata in eccellenze  ha deciso di investire in Gaglio Vigniaoli, di investire ad Oliveri, in provincia di Messina: i miei sforzi per donare appeal ad un vino tanto antico quanto sconosciuto e pregiato come il Mamertino Doc sono stati premiati!

Una frase ripeto sempre come un mantra: “Nella fame di Avvenire c’è la ricetta del successo”, mai arrendersi, mai!

Lotterò fino alla fine per tramandare a mia figlia un sogno, lo stesso che mi ha raccontato mia madre e che ho visto con mio nonno; del resto, dopo aver fatto a vent’anni un figlio, un matrimonio, un divorzio e nove materie, tutto in un anno, difficilmente qualcosa riesce a scoraggiarmi!

di Flora Mondello